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Infografica: Il marketer moderno
16 Marzo 2018|Marketing TrendWeb Marketing

Infografica: Il marketer moderno

Infografica: Il marketer moderno

La tecnologia rivoluziona ogni giorno il concetto di marketing e i moderni marketer devono aggiungere continuamente nuovi strumenti, tecniche e strategie di lavoro.

Per queste ragioni, i professionisti del marketing devono adattarsi rapidamente e hanno bisogno di due facce: l’artista e lo scienziato.

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COME Uber, Airbnb, e Etsy HANNO OTTENUTO I LORO PRIMI 1000 CLIENTI
21 Settembre 2016|Marketing BasicMarketing TrendPMI Eccellenti

COME Uber, Airbnb, e Etsy HANNO OTTENUTO I LORO PRIMI 1000 CLIENTI

COME Uber, Airbnb, e Etsy HANNO OTTENUTO I LORO PRIMI 1000 CLIENTI

Qualche settimana fa ho notato un articolo HBR di Thales Teixeira, segnalato da Paolo Ruggeri. Effettivamente è, nella sua semplicità, illuminante. Questo articolo, che voglio riportarti qui in italiano, studia tre dei più riusciti start-up per capire come vincere la sfida in un’azienda che vuole trovare clienti.

Infatti, vale in tutto il mondo: le nuove imprese spesso hanno difficoltà a trovare i loro primi clienti. La sfida è ancora più difficile per le start-up che rendono disponibili servizi non loro, ma collegando diversi fornitori attraverso una piattaforma internet in comune.

Di chi stiamo parlando?

Iniziamo a vere il primo caso: Uber. La sua piattaforma collega le persone che hanno bisogno di uno “strappo” in auto con le persone che hanno dei posti liberi da offrire sulla loro automobile (in fondo la stessa idea di Airbnb, che connette le persone che hanno bisogno di camere con i proprietari di casa). Quindi, per lanciare un servizio su piattaforma, le aziende hanno bisogno di trovare utenti ai due lati, cioè sia la domanda che l’offerta.

Portar via i clienti è qualcosa che tutti i concorrenti fanno in qualche modo

Secondo Thales, professoressa di economia aziendale della HBS, “Quando si dispone di una piattaforma domanda-offerta, è necessario acquisire sia i clienti sia i servizi“. “E ‘il classico dilemma dell’uovo e la gallina – dice – non si può avere l’uno senza l’altro, ma quale si trova prima l’uovo o la gallina, il cliente o il servizio?“.

Come ovvio risultato, una piccola azienda non può permettersi di concentrarsi su entrambi con la stessa quantità di sforzo. Potrebbe essere necessario dare la priorità a una delle due. Questo articolo vuole darti proprio questa risposta che potrebbe servire da ispirazione anche per la tua azienda. Lo studio parte dai tre famosissime start-up: Uber, Etsy, e Airbnb, con la speranza di trovare alcuni punti in comune nel modo in cui le imprese hanno risolto il dilemma.

Allarme spoiler: è l’uovo che ha bisogno di incubazione.

Come Teixeira riporta in un nuovo caso HBS, “Airbnb, Etsy, Uber: Ottenere i primi mille Clienti“, tutte e tre le piattaforme si sono concentrati sull’ottenere il “lato servizio” dell’equazione prima e i clienti dopo. Ma c’è un problema: “Non è solo il dilemma dell’uovo e la gallina, devi anche selezionare le giuste uova – spiega Teixeira – se si acquistano le uova sbagliate e viene fuori uno struzzo, allora sei nei guai. Le galline, nel frattempo, scapperanno per le colline”.

 

LEZIONE UNO: PENSA COME UN CLIENTE

pensieri playmarketingFin dall’inizio, era chiaro ai fondatori del sito di Apartments-sharing Airbnb che avevano bisogno di trovare persone disposte ad affittare le loro case prima di trovare clienti interessanti a trasferirsi da loro.

Se non si dispone di una fornitura di case e appartamenti, le persone non verranno” dice Teixeira. Il problema era trovare persone disposte a lasciare che degli estranei vivessero nella loro casa. Non è che potevano andare in giro per San Francisco a bussare a tutte le porte.

In realtà, invece di bussare, i fondatori Brian Chesky e Joe Gebbia hanno pensato come se fossero loro i clienti, cercando di capire dove sarebbero andati se Airbnb non esistesse. La risposta (americana) era una: Craigslist. Gli imprenditori, quindi, hanno pensato come potevano fare un lavoro migliore rendendo più accattivanti gli appartamenti rispetto a quello che fa il sito di Craiglist, puntando a portargli via i clienti. Per fare questo, Chesky e Gebbia hanno creato un software di hack per Craigslist che gli ha permesso di estrarre le informazioni di contatto dei proprietari di case, per poi invitarli a comparire anche su Airbnb.

Portare via i clienti è qualcosa che tutti i concorrenti fanno in un modo o l’altro –  dice Teixeira – Se siete un sito web e state fornendo contenuti agli utenti pubblicamente, anche i concorrenti possono afferrare queste informazioni”.

Non è certo sufficiente prendere i clienti di qualcun altro, ovviamente devi fare in modo di offrire qualcosa di meglio di quello che avevano prima.

 

 LEZIONE DUE: CREARE UNA MIGLIORE ESPERIENZA

customer-difference

Una volta che avevano agganciato i proprietari degli appartamenti, i fondatori Airbnb hanno capito che avevano un problema. Le foto che i proprietari stavano caricando per Craigslist con il proprio iPhone non avrebbero mai funzionato per i clienti che cercavano un’alternativa ad un hotel.

La prima volta che una persona va su Airbnb, sta confrontando la qualità delle foto tra alberghi che scelgono immagini di un certo glamour –  dice Teixeira – Avevano bisogno di competere a quel livello“.

 

Per fare questo, Chesky e Gebbia hanno fatto qualcosa che difficilmente si poteva ampliare all’infinito: assumere fotografi professionisti per andare a casa dei proprietari a scattare foto di alta qualità. La strategia ha funzionato, rendendo il sito molto più attraente rispetto alla concorrenza e stabilendo uno standard elevato per le foto. Questo ha anche fatto aumentare i proprietari degli immobili che volevano comparire, proprio per distinguersi dalle altre case pubblicate in rete.

Il principio è aiutare prima di tutto i fornitori, in modo che siano rappresentati nel miglior modo possibile sul web, anche se questo si non può ampliare più di tanto – conclude Teixeira – in fondo, se non si dispone di clienti, non c’è niente da ampliare“.

L’app di car-sharing Uber ha perseguito una strategia simile. Invece di partire con Uber Pool o Uber X, in cui i conducenti utilizzano la propria auto, la Società ha iniziato con delle auto nere guidate da professionisti. In questo modo, si può garantire che i clienti avranno una grande esperienza praticamente ogni volta che useranno il servizio, contando così su un passaparola positivo sull’esperienza vissuta. “Ecco perché ci si concentra prima sul lato dell’offerta, così se si ottengono i fornitori giusti, i clienti sperimenteranno un servizio di alta qualità e quindi faranno marketing per voi“, dice Teixeira.

Anche Etsy ha perseguito una “strategia difficilmente ampliabile“, non cercando solo le uova giuste per lanciare l’attività. Infatti, la piattaforma studiata per il mercato online di artigianato negli USA, ha iniziato la sua attività con una strategia chiara: cercare le fiere d’artigianato in tutto il paese per individuare i migliori fornitori. Successivamente, a ciascuno di loro, è stato mandato un invito ad aprire un negozio online sul sito Etsy.

In primo luogo hanno portato i loro clienti, e poi hanno portato altri artigiani che hanno seguito i clienti“. Una volta che Etsy ha avuto gli artigiani di primo livello sul sito, altri in via quasi naturale hanno seguito il loro esempio, creando il successo del portale internet.

 

LEZIONE TRE: LA SEQUENZA E’ TUTTO

conseguenze marketingUber e Airbnb sono stati anche intelligenti su come hanno scelto di espandersi, raccogliendo le città giuste al momento giusto per massimizzare il loro successo.

Dal momento che la concorrenza principale di Uber erano le compagnie di taxi, hanno ricercato quale era la città con la più grande discrepanza tra domanda e offerta per i taxi. Quindi hanno lanciato il servizio proprio durante i periodi in cui la domanda era più alta, ad esempio durante le vacanze o quando le persone tendono a rimanere fuori fino a tardi dopo una festa. Inoltre facevano promozioni durante gli eventi sportivi o grandi concerti, cioè quando c’era una vera folle di persone aveva bisogno di un taxi e quindi il cliente poteva essere più propenso a dare un’opportunità anche ad una società sconosciuta come Uber.

In questo modo, l’azienda ha acquisito un grande numero di nuovi clienti in un colpo solo. “In primo luogo, hanno capito come ottenere tantissimi clienti in una sola notte, quando la domanda era alta. Poi, hanno fatto in modo questo primo gruppo di utenti abbia avuto una grande esperienza e portato la prossima ondata di clienti tramite il passaparola – dice Teixeira – l’azienda ha puntato sul fatto che una volta che gli utenti avessero capito quanto fosse facile, era solo una questione di tempo prima di iniziare ad usarlo per andare a lavorare, a fare shopping, e così via”.

Airbnb ha seguito una strategia simile con il suo lancio a Denver nel 2008, fatto proprio in concomitanza con la carenza di hotel durante la Convention Nazionale Democratica. Così come aveva sceltonuove città proprio in corrispondenza di grandi convegni o altri eventi.

Oltre a cavalcare la domanda, questa strategia ha avuto un altro vantaggio: “I tuoi concorrenti non ti vedono come una vera minaccia, dal momento che non diminuiscono le loro prenotazioni – conferma Teixeira – Con il tempo, quando avete raggiunto un punto d’appoggio nel mercato, è già troppo tardi per loro per contrastarvi”.

L’avvio in situazioni di forte domanda e l’offerta bassa aiuta anche start-up ad acquisire il giusto tipo di clienti, i primi sperimentatori saranno anche più indulgenti su piccole inefficienze. Dopo tutto, se sei alla ricerca disperata di una stanza per assistere ad una conferenza, non ti formalizzerai troppo sulla mancanza di asciugamani. Questo perché l’ultima cosa che un’azienda vuole durante le sue prime fasi è un passaparola negativo.

Sei ancora una startup – afferma Teixeira – Bisogna trovare persone disposte ad accettare i tuoi difetti e che ti aiutino. Soddisfare a pieno tutti i loro bisogni e desideri non è fattibile in questa fase iniziale“.

 

PROSSIMA LEZIONE: DA 1.000 A 100.000.000

marketing espansioneCon i primi risultati ottenuti, un’azienda può iniziare a pensare a come espandere la propria base di clienti attraverso i mezzi più tradizionali di marketing.

Per affrontare questo punto, Teixeira si è preso del tempo per lavorarci, sta attualmente lavorando proprio su questo una terzo capitolo della trilogia, che esaminerà come una piattaforma è in grado di passare anche da un milione a svariati milioni di clienti.

In ogni situazione in effetti le strategie sono diverse. Mentre il passaparola potrebbe funzionare per i primi mille clienti, non è sufficiente per arrivare a un milione. “Devi essere più proattivo e controllare il processo di acquisizione clienti, cioè quello che il passaparola non consente“.

E’ a questo punto che il marketing digitale può aiutare, consentendo alle aziende di raggiungere i clienti specifici attraverso annunci di ricerca o social media a basso costo.

E’ estremamente tangibile e lo si può fare a buon mercato – aggiunge Teixeira – il marketing digitale rende anche più facile per le aziende far arrivare più rapidamente il suo messaggio pubblicitario, comprendendo quello che funziona meglio”.

E aggiunge: “Solo dopo aver superato il milionesimo cliente, allora si può andare sui media tradizionali. Quello è il momento in cui si ha bisogno arrivare ad un vastissimo numero di clienti, quindi si inizia a fare marketing di massa“.

Quando l’azienda cresce, si deve considerare lo scopo specifico di ogni canale pubblicitario per ottenere i migliori risultati nell’acquisizione di nuovi clienti.

Alcuni strumenti sono migliori per l’inizio, alcuni sono migliori quando si cresce – dice Teixeira – Non si tratta di dover utilizzare il marketing digitale, la passaparola o lo spot televisivo. La domanda ha senso solo quando si dice, ‘Io sono in questa fase, quale approccio dovrei prendere? Solo quando si risponde a questa domanda si sa quale strumento è più appropriato“.

In altre parole, seguendo l’esempio delle uova… “Hai bisogno della giusta dimensione di uova per ogni fase del tuo nido“.

 

Grazie a Michael Blanding per questo articolo molto interessante. Vuoi avere un confronto nella la tua azienda e su come possa trovare nuovi clienti? Contatta pLAYmARKETING qui!

Paul Fernandez, pLAYmARKETING by osm1816.

 

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MESSAGGIO (DAL PASSATO) PER LA TUA AZIENDA
12 Settembre 2016|Marketing Basic

MESSAGGIO (DAL PASSATO) PER LA TUA AZIENDA

MESSAGGIO (DAL PASSATO) PER LA TUA AZIENDA

Oggi è una data particolare per me, quindi perché non programmare un regalo per tutti i lettori che leggono il mio blog? Eccolo qui, tenuto da parte dal 2013, un minuto da  imprenditore ad imprenditore. Insomma, materiale d’annata, scritto prima di stampare “Chi ha ucciso il tuo cliente?“.

Non l’avevo mai pubblicato prima d’ora, è una premessa rimasta nel cassetto da tanti anni. E, tuttavia, mi ha aiutato allora, rileggendola penso sia attuale anche adesso:

Far crescere un’azienda richiede tempo. Non puoi aspettarti di aprirla e magicamente ricavarne milioni di dollari in poco tempo (a dispetto di quello che ti possono aver detto su Youtube o in televisione). Di sicuro avrai bisogno di un approccio marketing completo e sostenibile per sviluppare contatti, quindi vendite e – alla fine – ottenere i tuoi fatturati.

Molti dei business di successo che vedi (specialmente quelli “grandi”) hanno un team di marketing altamente specializzato che porta avanti ogni giorno questo lavoro. Se, invece, sei il titolare di una PMI spesso non puoi permetterti quello staff. Sei da solo.

Tuttavia, con il giusto focus, tu puoi diventare un dipartimento marketing specializzato. Tu puoi arrivare a creare delle richieste che bussino alla tua porta… anche se questo richiederà un extra lavoro all’inizio. Devi investire su di te per comprendere alcune basi della strategia e delle risorse da dedicare al marketing. Scoprirai dei modi per far crescere il tuo business che nemmeno immaginavi.

Nessuno ti ha chiesto di diventare un laureato in marketing. Tuttavia, se puoi diventare esperto in alcune semplici aree di questa attività, allora sarai sulla giusta strada verso il successo.

Ho creato questo libro assieme a Simona Lodolo come una raccolta delle strategie e delle tattiche più importanti per far crescere la tua azienda, partendo da… ora! Non cercare di sviluppare tutti gli spunti contemporaneamente, potresti esserne sommerso. Prendine una alla volta, mettilo in pratica e procedi un passo alla volta. Bastano anche solo un paio di strategie su cui vuoi lavorare e inizia da quelle.

Dopodiché, un poco per volta, sarai premiato dal tuo sforzo marketing arrivando a vedere le tue vendite in crescita esponenziale. E’ tempo di iniziare, non sei più solo!

Buona impresa, grazie per quanto abbiamo condiviso assieme! Perché se sei qui, se sei arrivato a leggere anche questo, significa che abbiamo qualcosa in comune!

A presto!

Gianni Vacca, marketing designer

P.S. se vuoi questa raccolta di strategie marketing, “Chi ha ucciso il tuo cliente?” è disponibile in cartaceo sul sito osm1816, o cliccare sempre qui su iTunes o Amazon per avere la versione in digitale!

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FUNride, storia di un teletrasporto – Prologo
25 Agosto 2016|Marketing TrendMarketing Video

FUNride, storia di un teletrasporto – Prologo

FUNride, storia di un teletrasporto – Prologo

Ti riferisci ai vecchi libri?”

“Le storie scritte prima dei viaggi spaziali, ma che raccontavano i viaggi spaziali.”

“Come potevano esserci storie sui viaggi spaziali prima che…”

“Gli scrittori” disse Pris, “li hanno fatti accadere.”

Philip K. Dick – “Ma gli androidi sognano pecore elettriche?”

 

È curioso scrivere di fantascienza e marketing, sono due argomenti – per me – profondamente legati tra loro. Per questo motivo, inizio questo diario su di un nuovo esperimento di teletrasporto con una citazione di Dick: non è un caso. In fondo, non ho mai creduto al caso.

Tutto è iniziato oltre un anno fa, assieme ad una fantastica producer, Elisa Valt. Quel nostro incontro aveva in agenda altri progetti in corso; un video reportage su un evento e quell’azione di guerrilla marketing da raccontare. Se non fosse per il  fatto che ero con Elisa, sembrerebbero quasi attività di routine.

Poi, quasi sbadatamente, abbiamo parlato di Virtual Reality. Di come la tecnologia delle riprese in 360° non siano più solo un “gioco da nerd”. Erano sempre più avvicinabili, raccontabile e da lì a poco sarebbe aumentata la spinta di due colossi come Facebook e Samsung (oltre alla rincorsa di Apple).

Da quel giorno, tra le mille attività, tra nuovi arrivi e viaggi in giro per il mondo, quel confronto ha preso forma sempre più distintamente in un progetto che mi ha portato a scrivere questo prologo. Si trattava di dare all’umanità il teletrasporto, come nelle intenzioni dei progettisti dei sistemi di Virtual Reality. Potevo rimanerne fuori?

teletrasportoNon il teletrasporto di Star Trek – non per ora – ma il trasferimento delle emozioni di un luogo che non vive “solo” su immagini fotografiche statiche e nemmeno “solo” in un video le cui inquadrature le decide a priori il regista che crea la storia. E nemmeno “solo” in alcune righe di testo, come lo è adesso insieme a te sul mio blog.

La scorciatoia tecnica, in effetti, è un Samsung Gear VR, un Oculus Rift di Facebook o un cartoncino da montare… poco importa, noiosi dettagli tecnici per quello che volevo scriverti oggi. Il risultato è che ti ritrovi immerso nel luogo che vuoi visitare. Guardi dove vuoi tu, scegli tu le immagini e le inquadrature; quindi la storia si crea in base al tuo perderti nella direzione che preferisci. Tutto questo, per un progettista di marketing, è già di per sé emozionante.

 

Tuttavia mancava ancora qualcosa. C’era un marketing designer, c’era una producer, tuttavia, con chi avremo realizzato – anche tecnicamente – questo esperimento di teletrasporto? Non era un dettaglio trascurabile, troppo spesso nelle innovazioni tecnologiche si pensa che basti possedere quel determinato apparecchio per essere pronti a creare una vera storia emozionante e coinvolgente. Ovviamente non è mai stato così!

Se ci pensi, avere uno smartphone che scatta e registra in 4k non ti rende un fotografo o un videomaker; avere a disposizione un drone o una GoPro, allo stesso modo, non ti rende automaticamente abile nel raccontare delle storie e, quindi, non ti permette di teletrasportare nessuno! La mente e l’occhio dietro il device tecnico crea la vera differenza!gearvrheadset

Prima di partire, quindi, serviva proprio quel “chi”. La risposta è stata la strepitosa agenzia Urban Fx, che opera con successo tra Milano e Amsterdam. Una perfetta coniugazione con chi, come pLAYmARKETING e osm1816, si trova tra Milano, Livigno e Shanghai. Il team di Urban Fx, guidato da Donald e Paola, è proprio quello che mancava per aggiungere dei veri professionisti con cui iniziare questo viaggio.

 

video marketing

Viaggio? Sì, perché i bagagli li stiamo preparando per una destinazione a 1816 metri, il soggetto sarà l’emozionante Bike Park di Mottolino a Livigno.

Sei curioso di come si realizza questo esperimento di teletrasporto? Rimani collegato, da lunedì troverai il diario giorno per giorno del “dietro le quinte”. Il progetto FUNride park inizia proprio qui…

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SUCCESSO: NON SOLO ZEITGEIST*
29 Giugno 2016|Marketing BasicMarketing TrendNon solo Marketing

SUCCESSO: NON SOLO ZEITGEIST*

SUCCESSO: NON SOLO ZEITGEIST*

Oggi leggevo un articolo interessante di Sunstain, parlava del successo partendo da… Guerre Stellari! Questa serie di film è diventata una delle saghe più importanti del nostro tempo. Giusto per capirci quanto non sia solo materia da cinefili, ha guadagnato più di 30 miliardi di dollari. Nessuno aveva previsto un successo così grande. Anzi, la maggior parte delle persone pensava che il primo film delle Guerre Stellari sarebbe stato un fallimento.

Twentieth Century Fox aveva avuto poca fiducia nel progetto. George Lucas, il suo scrittore e regista, aveva detto “nessuno pensava che sarebbe stato un grande successo”. Quando il film “Una nuova speranza è stato lanciato, la maggior parte degli addetti ai lavori aveva previsto un disastro.

l’obiettivo dell’articolo che ho letto è interessante: rifiutare le spiegazioni comuni su Guerre Stellari,  quindi esplorare le vere ragioni del successo e  e di aziende, prodotti e idee in generale.

La spiegazione è che ciò che conta è il rapporto tra cultura e prodotto al momento in cui viene lanciato. Alcuni prodotti, artisti e film sono favolosi, ma la cultura non è pronta per loro o il loro tempo è passato. Quello che serve – in definitiva – è la risonanza culturale.

Il problema è che di solito non ci sono prove immediate per questo tipo di spiegazione, ci sfuggono per un tipo di ragionamento che i nostri cervelli – non affidabili – fanno continuamente.

E’ facile capire il perché la“risonanza culturale” ha funzionato con Guerre Stellari, l’ iPhone e molte altre cose.

In questa prospettiva, il film di Lucas ha centrato il bersaglio. La prima versione di Guerre Stellari non è stata chiamata “Una Nuova Speranza” (era semplicemente “Guerre Stellari”), tuttavia tutti lo hanno inteso esattamente in questo modo e questo perché si trattava esattamente di quello. Dopo i tumulti del 1960 – gli assassinii dei due Kennedy, Martin Luther King e Malcolm X – una nuova speranza era quello che la gente voleva, Lucas gliel’ha fornita in una nave spaziale.

Per alcuni, ha contribuito il fatto che l’Impero –  il principale antagonista di “Una nuova speranza”, era possibile assimilarlo agli Stati Uniti, o almeno all’amministrazione Nixon (come lo stesso Lucas aveva suggerito).

Per altri, ha aiutato anche il fatto che il film sia uscito nel periodo finale della guerra fredda, cioè l’Impero potrebbe facilmente essere letto come l’Unione Sovietica (è stata una coincidenza che nel 1983 Ronald Reagan abbia chiamato l’Unione Sovietica “l’impero del male”)?

Nello stesso modo, non è un caso che Harry Potter e “The Hunger Games” abbiano avuto successo nella prima e seconda decade del ventunesimo secolo.

Dopo l’11 settembre le persone erano alla ricerca di intrattenimento attorno al diffuso senso di ansia in merito al diavolo (Voldemort come Osama Bin Laden?) o che suscitasse i sogni di eroici combattenti per la libertà. Quindi Una nuova speranza, i film di Harry Potter e The Hunger Games hanno una cosa in comune: si adattano al Zeitgeist*.

Harry Potter spiega che con un po’ di magia, i buoni possono trionfare. The Hunger Games combina fantascienza e avventura (cose convenzionali da ragazzi), con un forte senso di romanticismo (cose convenzionali da ragazze) e le indirizza sulle nostre ansie legate a tecnologia e di controllo.

Dunque si tratta di storie di successo – con tanti prodotti associati – che potevano andare alla grande o fallire, quello che ha veramente fatto la differenza è come hanno risuonato.

Qui c’è qualcosa di sbagliato in queste spiegazioni: è troppo semplice creare storie su fatti che sono già accaduti. in realtà quanto scritto è decisamente speculativo.

Per esempio, dire che che il mondo era pronto per “Guerre Stellari” dopo 1960, che Harry Potter è stato il perfetto come “post 11 Settembre”, che L’amore bugiardo (Gone Girl) è stato destinato a diventare un best seller dopo la crisi finanziaria o che Mad Max doveva essere un remake di successo… troppo facile.

È vero, questi ultimi due non hanno alcun senso, tuttavia questo è esattamente il punto che volevo condividere. Possiamo trovare sempre qualche motivo per cui tutto quello che è successo doveva succedere; ma come fai a sapere se sei nel giusto?

Per aiutarti a vedere il problema, prova a riempire lo spazio vuoto alla fine di questa frase:

Alla luce della situazione unica negli Stati Uniti nel maggio del 1977, “Una nuova speranza” era destinato ad avere successo perché… [inserisci qui il tuo motivo].

Si potrebbe puntare all’economia (il mercato azionario, il tasso di inflazione, il tasso di disoccupazione). Si potrebbe puntare alla situazione internazionale (la guerra fredda, l’Unione Sovietica, Cina, Cuba). Si potrebbe puntare al Watergate e le sue conseguenze. Si potrebbe puntare al movimento per i diritti civili. Si potrebbe puntare a qualcosa sulla tecnologia e come – allo stesso tempo – susciti entusiasmo o i timori.

Una Nuova Speranza era destinato al successo perché parlava di tutti questi temi insieme, in un’unica storia.

Infatti, nessuna di queste spiegazioni si può dimostrare come sbagliata. E nessuna si può dimostrare come corretta. Per capire perché, prova lo stesso test cambiando la data a dicembre 2015 e cambia il film per “Il Risveglio della Forza(l’ultimo film di Guerre Stellari fatto da Disney).

Sarebbe facile per riempire il vuoto nella frase con le conseguenze della grande recessione, l’aumento di ISIS, nuove preoccupazioni circa la tecnologia, o polarizzazione politica. La gente ha bisogno di una scorciatoia. E “Il Risveglio della Forza ne ha fornita una.

Ma è questa la giusta spiegazione o solo una favola?

Per capire il problema, supponiamo che “Una Nuova Speranza” fosse stato rilasciato nel 1957, 1967, 1987, 1997, 2007, 2017, o 2027. Sarebbe stato un successo o un vero disastro? Sarebbe stato un successo!

le persone intelligenti avrebbero completato lo stesso il test anche con questi spazi vuoti: Alla luce della situazione unica negli Stati membri nel maggio [inserisci qui l’anno], “Una Nuova Speranza” era destinata ad avere successo perché [inserisci qui il tuo motivo].

Qualunque sia il zeeitgeist, anche per una sola ragione, Una Nuova Speranza potrebbe avere facilmente un successo favoloso in un anno.

Ogni volta che diciamo che un prodotto ha successo perché uscito “nel momento giusto“, potremmo avere ragione, ma potremmo non aver spiegato nulla.

Il rischio del “perfect timing” è accentuata per i libri, la musica e i film, per i quali non abbiamo studi prima del lancio. E quindi – dopo – attribuire il successo è stato a causa di una recessione economica, o un ripresa economica, o una protesta per i diritti civili, o un attacco terroristico. E’ facile, ma è anche corretto? Probabilmente no.

Certo, il timing spesso conta, ed a volte è davvero cruciale. Ma la migliore spiegazione per il successo economico di solito ha a che fare con l’interazione tra due fattori:

  1. Influenze sociali (chi ama cosa, e quanto lo fa sentire agli altri).
  2. Merito intrinseco (se il prodotto in realtà è buono).

A piena difesa di questa conclusione – e una spiegazione del suo rapporto con la questione di timing – richiederebbe molto più spazio, quindi finirò con un motivo.

Ogni volta che senti di qualcosa che ha successo perché è in risonanza con la cultura e l’umore dei tempi, attenzione: probabilmente si tratta di una favola.

Hai un dubbio in più adesso? Se sei appassionato di marketing, infatti, avrai trovato degli spunti su come si costruisce un brand e il suo “immaginario” o – per rimanere nell’articolo – scorciatoia per arrivare alle persone. E in definitiva avere una successo sul mercato.

Vuoi approfondirlo per il brand della tua azienda? Contatta direttamente qui Gianni Vacca

*ZEITGEIST il complesso credenze, idee, e lo spirito di un tempo e di luogo

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