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A CHE SERVONO I GIORNALI – High Business
4 Maggio 2016|Marketing BasicMarketing VideoMedia OfficeNon solo MarketingWeb Marketing

A CHE SERVONO I GIORNALI – High Business

A CHE SERVONO I GIORNALI – High Business

Come far sì che le testate giornalistiche siano interessate a dedicare spazio nelle proprie pagine alle notizie delle piccole realtà locali?

E’ qui che entra in scena il Media Office, o Ufficio Stampa: indipendentemente dalle dimensioni della struttura aziendale, ciò che conta è la sostanza di ciò che viene comunicato e la capacità di svilupparlo e di renderlo… notiziabile per i lettori dei giornali, attraverso l’individuazione del giusto taglio con cui presentarlo.

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Lascia che Stampa parli (bene) di te!
31 Ottobre 2015|Marketing Basic

Lascia che Stampa parli (bene) di te!

Lascia che Stampa parli (bene) di te!

C’è un progetto firmato pLAYmARKETING che negli ultimi tempi ha raccolto numerosi successi. Ne abbiamo parlato in questo blog di marketing in passato, tuttavia ho invitato nuovamente qui la professionista (e amica) protagonista di questo progetto: Antonella Fossati!

Di cosa ti scrivo? Del tuo Media Office! Anche se ti sembra un termine strano o riservato a grandi aziende, lascio la tastiera ad Antonella per vedere quanto è vicino alla tua impresa. Se lo vuoi… prenditi 5 minuti di tempo per te e per il tuo business:

“Quanto è importante dare visibilità alla tua azienda? E fare in modo che i Media ne parlino positivamente?

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MANDI ANCORA EMAIL A CASO?
3 Agosto 2014|Casi pratici di MarketingMarketing BasicWeb Marketing

MANDI ANCORA EMAIL A CASO?

 Questo topic è ad invito. Giusto ieri stavamo parlando assieme ad Antonella Fossati ci come le email siano indispensabili per farsi conoscere e… ricordare. Certo, ne vengono inviate tante ogni giorno, tuttavia se ti tiri fuori hai già deciso che una parte di pubblico, cioè di clienti, non conoscerà tutte le fantastiche offerte e possibilità che la tua azienda offre.

Sembra quasi uno strumento “antico”, quindi chiariamo subito un punto: non lo è! Ed ecco perché ho chiesto ad Antonella di scrivere questo articolo: tu hai mai pensato a creare un piano di email marketing per trovare clienti nuovi?

A lei la tastiera…

Sempre più spesso i contatti con il nostro target avviene via mailing: oltre 3.5 miliardi di persone al mondo possiedono un account di posta elettronica, o almeno uno. Una recente ricerca mostra come per ogni dollaro investito in email marketing, ne guadagnerà 21 (vedi email means more: http://business.tutsplus.com/articles/business-owners-why-email-matters-more-than-ever–cms-21425). Quindi  potrebbe essere vero che comunicare per mailing sembra sia la scelta migliore per far conoscere la tua azienda, i tuoi prodotti o servizi. Cosa aspetti a verificarlo?

Se hai già una lista di e-mail che identifica il tuo target (cioè una lista dei tuoi clienti), non ti resta che preparare una comunicazione appropriata tanto da suscitare interesse a chi la riceverà. Così semplice?

Beh l’ideale sarebbe conoscere i cosiddetti ‘elementi chiave’, ovvero quelle parole in cui il tuo target (i tuoi clienti) si indentifica. Se non le conosci, il modo più corretto per definirle è un sondaggio marketing (detta anche survey), proprio chiedendo al tuo mercato di riferimento. Cioè, guarda caso, sempre ai tuoi clienti!

Ma torniamo a come far rendere al meglio le tue email.

Se non hai già un elenco di e-mail di riferimento, dobbiamo fare un passo indietro. Sarà necessario cominciare a registrare tutti i passaggi nella tua attività fisica e anche virtuale, per esempio invitando i tuoi utenti a iscriversi a newsletter o similari direttamente dal tuo sito web. Mi rendo conto che se non esiste a monte un database di clienti e potenziali clienti, i tempi per trovare clienti nuovi solo con questa strategia si dilunghino parecchio. Per ovviare a ciò, è possibile richiedere l’estrapolazione di una specifica categoria di persone ad aziende dedicate.

A questo punto, recuperati gli indirizzi email attendibili, sei pronto per implementare il nostro piano di e-mail marketing per cui è necessario utilizzare il software di e-mail marketing. Perché? In primo luogo, perché l’utilizzo di un software consente di rispettare le leggi anti-spam. In secondo luogo, perché rende la gestione del processo di invio di massivo di e-mail molto più facile. Ci sono tante possibilità di scelta sul mercato e alcuni servizi includono anche i piani di avviamento gratuiti (MailChimp, Forever Free, AWeber, ElasticEmail, SendGrid, MailUp e ContactLab).

Bene, con la lista mailing davanti al tuo computer, la scelta del programma più idoneo alle tue esigenze, allora sei pronto per procedere. Ecco per te le fasi che ho identificato:

 

Fase 1: identifica i tuoi scopi di Email Marketing

Perché hai deciso di utilizzare le e-mail per il marketing? La motivazione è alla base per definire l’interesse del tuo target e anche del tipo di invio, oltre alla motivazione di fondo: incrementare fatturati. Vuoi promuovere un prodotto? Vuoi aumentare le tue visite al sito? Solo conoscendo bene i tuoi obiettivi puoi sviluppare una strategia efficace.

 

Fase 2: a chi scrivi?

Il passo successivo è quello di decidere a chi ti rivolgi. ‘Tutti’ non è una risposta ammessa, anche se la più frequente che sento dalle aziende… Devi definire, sesso, fascia di età (importantissima per il ‘gergo’ con cui scriverai), regione o Paesi e soprattutto aree di interesse. I temi trattati saranno cruciali per il coinvolgimento del tuo pubblico… anche in questa fase, se lo hai fatto, è basilare seguire i ‘elementi chiave’ emersi dal sondaggio

Vuoi ottimizzare la resa dell’invio? Chiedi al tuo target (clienti) cosa preferisce ricevere da te, di cosa avrebbero bisogno e come li puoi aiutare con le informazioni che arrivano dalla tua azienda.

 

Fase 3: ‘Più nomi!’

Ora che sapete chi volete sulla vostra lista, siete pronti per iniziare a farla crescere con più nomi. Qual è il modo migliore? Offri un incentivo al tuo pubblico a iscriversi. Per esempio, puoi creare una pagina sign-up sul tuo sito web che dice: “Iscriviti alla nostra newsletter per avere…” Più specifico sei e miri a ciò che interessa al tuo pubblico, più iscrizioni otterrai! Ti sembrerà strano, tuttavia più email invii e più saranno le possibilità di risposta da parte del mercato.

 

Fase 4: Sviluppa una “content strategy”

È necessario a questo punto definire un piano di contenuti continuativo e ben strutturato con link, video, articoli sui temi di interesse per il tuo pubblico. Ricorda: accattivare l’iscrizione o averlo in mailing list non è sufficiente, è necessario mantenere alto interesse e fidelizzarlo! Non pensare di mandare un paio di email all’anno, è completamente inutile!

Se siete a corto di idee, date una ‘sbirciatina’ alla concorrenza. Che tipi di contenuti utilizzano? Come si comportano, come comunicano?

Un ultimo passo nello sviluppare il tuo contenuto è decidere se potrai inviare testo semplice o e-mail HTML. Cosa sono?

  • Le e-mail in HTML sono ricche di immagini e permettono di costruire il riconoscimento del marchio inserendo il logo dell’azienda nella tua email. Tuttavia, vale la pena ricordare che le immagini a volte possono essere bloccate dal software di posta elettronica anti spam.
  • Le e-mail di testo sono senza grafica. Sembrano più come una e-mail personale, quindi sono buone per la costruzione di relazioni ma decisamente meno accattivanti e personalmente te lo sconsiglio! Aggiungi a poco testo diretto ed efficace un’immagine evocativa, che emozioni, che susciti l’interesse che vuoi suscitare nel pubblico.

Facile a dirsi? Devi provare e verificare passo dopo passo il gradimento del tuo invio… come? Tra poco arrivo anche a questa fase…

 

Passo 5: impostare l’invio

Hai deciso il tipo di email da inviare e hai una lista di email (quanto più numerosa possibile). Ora è il momento di fissare un programma di posta elettronica. Con che cadenza vuoi inviare la e-mail? L’importante è che sia regolare. Questo potrebbe essere giornaliera (sconsigliatissima!), settimanale o quindicinale (utile sono in rari casi) o mensile (consigliata!); pensa se tutte le aziende scrivessero con la tua frequenza… è importante perché se esageri, rischi anche disiscrizioni alla tua mailing list!

 

Fase 6: inviare l’email

Qualunque piattaforma tu abbia scelto, hai scritto il tuo indirizzo e-mail e controllato la corretta ortografia e la grammatica dell’oggetto e del testo? Sei pronto a inviare!

 

Fase 7: verifica i ritorni

Gran parte delle piattaforme, oltre a consentirti un invio massivo, ti consentono anche di verificare nei giorni seguenti l’andamento di aperture, chi ha aperto la tua mail, chi ci ha cliccato sopra, ma anche chi ha deciso di non leggerla o peggio ancora di disiscriversi. Anche se così fosse non ti devi scoraggiare. I prossimi passi sono:

  • Migliorare la comunicazione nella tua mail: sei stato incisivo? Hai usato i ‘bottoni’ corretti?
  • Contatta chi ha aperto più volte la tua mail e quindi ha riscontrato interesse! … su grossi numeri capisco che sia oneroso, ma è il compito di un buon Customer care… altrimenti perché le inviamo le mail?
  • Aggiorna la tua mailing list sempre ad ogni invio: oltre a cancellare gli eventuali disiscritti, inizi a parlare anche alle nuove persone che si sono iscritte più di recente.

Pronto a usare l’email marketing da vero professionista? Se vuoi saperne di più, contatta Gianni Vacca

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MARKETING… IN OUTSOURCING!
10 Giugno 2014|Marketing BasicMarketing TrendPMI Eccellenti

MARKETING… IN OUTSOURCING!

Oggi lascio la tastiera ad Antonella Fossati, con cui condivido varie sfide nella nostra attività di marketing designer. Progetti, analisi, comunicazioni… tra tutte queste attività per aiutare le imprese a trovare clienti, oggi ti scriviamo del marketing in outsourcing. Ne hai mai sentito parlare?

La tasteriera ad Antonella…

“Hai mai pensato di esternalizzare l’ufficio marketing? Sempre più aziende ampliano o affiancano lo staff esistente per scopi strategici che tattici finalizzati a trovare clienti. Hai mai preso in considerazione questa opportunità?

In passato le aziende tendevano a esternalizzare qualsiasi attività che non fosse ritenuta così fondamentale per il loro business. Tra queste il marketing è sempre stato un punto di domanda. Da un lato è difficile trovare un vero e proprio ufficio marketing interno (o magari è relegato alla doppia funzione commerciale), dall’altro si pensa che sia sufficiente un’agenzia grafica o un webmaster competnete…

Nel fratempo, le aziende si trovano davanti alla necessità di nuove idee su un nuovo progetto o anche sull’esigenza di rilanciarsi. Insomma, sempre più spesso nasce l’esigenza di marketing “vero” e carico di esperienza sul campo. Ecco che nasce, anche nel marketing, l’idea di affiancarlo… in outsourcing!

 

Scopi strategici o tattici?

Facciamo un po’ di esempi. Sviluppando una strategia di posizionamento può essere fondamentale per la società la scrittura di un comunicato stampa che finora non era stato necessario. A livello tattico, le aziende si trovano spesso a corto di risorse di marketing per rispondere a un rapido cambiamento o a una forma di business inattesa o ancora un aumento del volume delle campagne marketing.

Nella tua azienda come ti comporti? Cercherò di darti alcuni punti guida per aiutare a capire se hai più necessità di una funzione di marketing completa o semplicemente legata a progetto specifico, vediamo insieme…

 

Di cosa si tratta?

Innanzitutto è necessario definire cosa intendiamo per marketing in outsourcing. Un ufficio marketing in outsourcing studia il mercato attuale potenziale e concorrente per pianificare una serie di azioni marketing volte a valorizzare punti di forza dell’azienda in questione sui target. Come? Le possibilità sono molteplici secondo la tipologia di offerta, il tipo di mercato e anche la stagionalità. Sappiano tutti che marketing vuol dire tutto e niente… comprende analisi del marcato, i sondaggi, la comunicazione promozionale, istituzionale, l’immagine e i rapporti con la stampa (ormai sempre più web 2.0), azioni guerriglia ed eventi più tradizionali…

 

Due tipi di outsourcing

Semplifichiamo iniziando a definire due tipi di outsourcing: da un lato si intende la fornitura di un servizio di marketing specifiche e completo (normalmente in assenza completa di un ufficio interno strutturato o in via di formazione). Dall’altro ci può essere la gestione di una funzione specifica di marketing (a gestione di database, telemarketing, …) affiancandosi a una figura interna o gestendo completamente in outsourcing la funzione. Entriamo più nello specifico…

 

Ti manca una competenza?

Un ufficio marketing efficace richiede una vasta gamma di competenze. Un gruppo tipico può includere strateghi, analisti, revisori contabili, tecnici, specialisti di prodotto, professionisti della comunicazione, creativi, brand manager, organizzatori di eventi, esperti di e-commerce, specialisti pubblicità, telemarketing, copywriter, …

Il tuo ufficio marketing ha tutte queste competenze? Ammettiamolo: è difficile avere in azienda tutte queste competenze e tanto più è difficile averle disponibili al cosiddetto ‘momento del bisogno’…

 

Ti manca una tecnologia specifica?

La soluzione migliore è spesso di esternalizzare funzioni di marketing specifiche a specialisti che utilizzano tecnologie all’avanguardia. Nel lungo periodo, questo funziona in modo più efficace quando il personale di marketing ha accesso diretto alla tecnologia in modo che possano sviluppare le loro abilità…
in questo caso in pLAYmARKETING parliamo di ‘trasferimento di competenze’. Certo le competenze vanno coltivate e aggiornate continuamente, ma è senz’altro un buon punto di inizio!

 

Vorresti gestire più costi come spese variabili?

I costi fissi di persone, sistemi e strutture spesso rappresentano la parte più grande di un budget di marketing. Organizzazioni di marketing hanno bisogno di adattarsi rapidamente ai repentini cambiamenti demografici e dei mercati dei clienti, nonché di sfruttare le opportunità immediate. Come tale, tali funzioni o progetti che possono essere esternalizzate creano una maggiore flessibilità.

Difatti, nonostante i costi di esternalizzazione potrebbero sembrare superiori rispetto a una gestione interna, ci sono costi nascosti nel mantenere le attività di marketing interno ‘fisso’. Con un outsourcer invece si potrebbe pagare di più per una qualsiasi unità di lavoro, ma ci si assorbe anche il rischio di un cambio di strategia e della chiusura anticipata del progetto.

 

Hai bisogno di crescere più rapidamente?

Durante una fase di forte crescita, di solito è più veloce esternalizzare il personale. Come arrivare rapidamente sul mercato con un nuovo prodotto o su un nuovo mercato? L’outsourcing dovrebbe garantire un livello di trasferimento di conoscenze. Questo può avvenire con l’accesso dei dipendenti ai sistemi in outsourcing e con incontri frequenti per identificare e condividere le strategie sviluppate. Un approccio ibrido insourcing / esternalizzazione potrebbe essere un buon modo per sfruttare i benefici dell’outsourcing mentre ancora questo è in via di sviluppo.

 

State soffrendo… la ripresa?

Quando le entrate o il profitto cadono, le aziende tagliano subito i costi. Gli investimenti di marketing sono spesso i primi a essere tagliati. Poi quando il mercato o gli ingressi migliorano, di solito, inizia un nuovo ciclo di investimenti con costi molto alti sia per il personale che per l’aggiornamento delle competenze che in un’era web 2.0 cambia….quasi giornalmente!

 

Fusioni o spin out?

Un numero crescente di acquisizioni societarie, fusioni e spin out sono stati un fatto di vita per molti anni e continuerà ad essere così ancora per un po’. Mentre queste combinazioni e dismissioni creano nuove opportunità di marketing, provocano anche una proliferazione di sistemi incompatibili, database, ecc. Ecco che pulizia, duplicazione o unire i dati per creare un database di marketing coerente sono competenze richieste da molti committenti. Alcuni si concentrano su soluzioni di marketing livello aziendale in grado di rispondere rapidamente ai cambiamenti. Altri preferiscono affidare questa responsabilità a una realtà esterna super partes…

 

Vuoi diversificare la produzione?

Approcciarsi a un nuovo target o aggredire un nuovo mercato è in qualche modo analogo alla gestione di un processo di acquisizione. Ogni variazione crea nuove opportunità e nuove sfide. Ecco che campagne multi target che si estendono punto di vendita, pubblicità, PR, direct mail, e-mail e Internet richiedono particolare attenzione. Non esistono solo differenze culturali, linguistiche o aree geografiche, ma anche differenti canali di comunicazione da scegliere. L’implementazione di un nuovo canale di marketing richiede un livello di esperienza che molte, forse la maggior parte, delle aziende semplicemente non hanno. In questo caso è fondamentale l’appoggio a un outsourcing che abbia già affrontato questi casistica e abbia la competenza per affrontare questa nuova sfida!”.

 

E tu, in che caso ti ritrovi? Ti sei mai affidato a professionisti di marketing in outsorcing? Per saperne di più contatta Gianni Vacca

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7 PUNTI PER UN BLOG DI SUCCESSO
21 Agosto 2013|Marketing BasicSenza categoriaWeb Marketing

7 PUNTI PER UN BLOG DI SUCCESSO

L’argomento scotta, se sei qui su questo blog di marketing magari oltre a leggero, spero con piacere, ti è venuta voglia di usarlo come strumento per trovare nuovi clienti. In effetto lo è, una grande scelta di inbound marketing. Ne stavamo giusto parlando con Antonella Fossati valutando su uno spunto di monsieur Guillebeau.

Se lo si usa bene.

Content is the King‘ è la famosa citazione coniata da Bill Gates nel 1996. La qualità dei contenuti è di vitale importanza, tuttavia, mentre non si può sottovalutarne l’importanza, quando si tratta di costruire un blog di successo la loro qualità da sola non basta. È necessaria anche la cura del branding, così spesso trascurata in realtà.

Quali elementi quindi portano un blog, un brand in evidenza in modo autorevole e convincente sul web? Ti sei già cimentato a realizzare un blog rappresentativo per la tua azienda? Credi sia sufficientemente autorevole per trovare clienti nuovi? Quali strumenti utilizzi per differenziarti dalla concorrenza? Tanti sono gli interrogativi… vediamo alcuni punti insieme per rispondere a queste domande.

 

1. Che cosa è il Branding?

La Marketing Association lo definisce come ‘un nome, termine, segno, simbolo o disegno, o una loro combinazione destinata a identificare i prodotti e i servizi di un venditore o di un gruppo di venditori e per differenziarli da quelli di altri venditori’. Come blogger il tuo ruolo primario sarà quindi quello di coinvolgere il lettore e dimostrargli ciò che differenzia il tuo blog dai tuoi ‘concorrenti’

Il Branding è una combinazione di vari elementi che suscitano tra i visitatori del tuo sito con una ragione immediata e convincente per restare e continuare a navigare nel tuo blog. Ecco perchè il Branding è così importante.

 

2.Dillo veloce, dillo bene

Nel 2012 The Guardian ha riferito sulla capacità di attenzione del moderno consumatore Internet con il titolo sempre diretto ‘Say it quick, say it well‘ ovvero spiega come l’attuale generazione di consumatori internet vive in un mondo di ‘gratificazione immediata e soluzioni rapide’. Un sito web autorevole ha quindi necessità di trovare il modo per catturare per primo l’attenzione di un utente e tenerlo per un tempo sufficiente a recepire il vostro Branding. Se non riuscite a catturarne l’attenzione, presto l’utente andrà su un altro sito web!

Ecco allora che avere un blog ricco di contenuti, ma povero di branding è come cercare di avviare un motore Rolls Royce senza benzina nel serbatoio. Ma non solo. Non si vuole solo mettere qualsiasi vecchio gas nel motore, si desidera che il carburante ovvero il brand sia di qualità. Quali sono allora gli elementi chiave di Branding? E come sfruttare al massimo il loro potenziale? Vediamo assieme gli altri spnti, siamo solo a due…

 

3. Il nome

Innanzitutto partiamo dal nome, in gergo marketing… il naming. È sempre meglio scegliere qualcosa di semplice e orecchiabile, anche se potrai rinominare in futuro il tuo blog, il nome che deciderai nel tempo dovrà identificarti e rafforzare il tuo Brand!

 

4. La scelta del logo

Anche se non è obbligatorio spesso l’assenza di un logo in un blog è letta dagli utenti dei web come una mancanza di impegno. Il logo deve rafforzare la tua identità e deve essere rappresentativo del tuo Brand. tuttavia il logo non potrà trasmettere interamente il tuo messaggio è solo una parte del puzzle. Dovrebbe aiutarti a dare l’idea di cosa si tratterà nel tuo blog e a catturare l’attenzione dei tuoi potenziali utenti.

Il logo poi non ha bisogno di essere complesso o fantasioso, l’importante è che sia riconoscibile. Lo stesso che vale nel mondo reale, pensate a McDonalds riconosciuto a livello globale anche dai bambini!

 

5. Il payoff

Un altro punto essenziale è la scelta del payoff, ovvero la frase che accompagna logo: uno slogan che, in poche parole, dà una buona idea di cosa aspettarsi dal tuo sito. Una frase, spesso una domanda, in grado di trasmettere informazioni sufficienti a convincere le persone a visitare e rimanere nel tuo blog.

Il denominatore comune tra la maggior parte slogan è che essi trasmettono un beneficio. Le persone dovrebbero beneficiare di una visita al tuo blog. Tuttavia se non ricevi i riscontri voluti anche in questo caso potrai aggiornare il tuo payoff con facilità.

 

6. Uso semplice e immediato

Dopo i contenuti, pensiamo alla forma con cui ti presenti: un bel design che lascia un visitatore confuso su ciò che effettivamente gli stiamo offrendo non otterrà molto successo. Non c’è niente di sbagliato a scegliere un design pulito e semplice, soprattutto se si tratta del tuo primo blog! Tuttavia, come per un sito web, la fruizione deve essere immediata e semplice e gli argomenti, catalogati, in evidenza… tutto per trasmettere ai vostri lettori di cosa parlate e come possano trovare velocemente le informazioni che cercano. Solo così si fermeranno e ritorneranno nel tuo blog, altrimenti davanti alla prima difficoltà cambieranno blog!

 

7. …e i ritorni?

Non è finita, per migliorare devi misurare. Sempre. Dovrai offrire ai vostri visitatori anche istruzioni chiare di quello che dovrebbero fare dopo averti consultato, incentivandoli a contattarti, a iscriverti alla tua newsletter, ecc. Ognuno di questi aspetti diventa una misura di successo (già avere il numero di iscirtti al blog in crescita è un buon indicatore!). Questo approccio ti aiuterà a suddividere i visitatori abituali da quelli occasionali. Questa è forse la parte più impegnativa del processo di Branding. Misurarlo!

 

Non è proprio così immediato realizzare un blog di successo, giusto? Quale difficoltà stai incontrando nella sua realizzazione? E nella gestione quotidiana? Passaci i tuoi spunti… il prossimo articolo lo scriveremo su di te?

 

Se vuoi saperne di più su questo argomento, contatta Gianni Vacca

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