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Il brand tune-up di 1816
23 Marzo 2023|Marketing BasicMarketing Trend

Il brand tune-up di 1816

Il brand tune-up di 1816

Bentornati sul blog di pLAYmARKETING!
Oggi vi parleremo di come un’azienda può cambiare nome senza modificare i propri valori. Lo faremo raccontandovi come abbiamo realizzato il brand tune-up di Osm1816 in Think 1816. Buona lettura!

Il brand tune-up di 1816

Prima di entrare nella strategia che ci ha guidati in questo cambio nome cerchiamo di capire che cos’è il brand tune-up. Con questo termine, infatti, si intende un ammodernamento del brand per renderlo più attraente e interessante agli occhi dei clienti. Questo non significa cambiare i propri valori, significa comunicarli con una veste più attuale.

Questo processo può includere diverse azioni, dal rifacimento del logo, al cambio del tone of voice e tutto ciò che concerne la comunicazione dell’identità aziendale. Quando le azioni riguardano solo alcuni aspetti si parla di brand tune-up che potremmo tradurre come una messa a punto della visual brand identity. Modificando solo alcuni piccoli aspetti possiamo rendere più interessante e stimolante la nostra immagine agli occhi dei clienti attuali e, soprattutto, di quelli potenziali.

Cosa abbiamo fatto per la “vecchia” Osm1816?

Iniziamo dalla richiesta di Osm1816: Che cosa ci ha chiesto di fare?
La richiesta al team pLAYmARKETING è stata quella di rifocalizzare la vision aziendale sul core business di 1816. Con l’evoluzione del mercato sono cambiate le richieste aziendali e di conseguenza anche l’offerta di Osm1816. Trasmettere in modo più chiaro e diretto il DNA di 1816 e comunicare in modo più efficace il “perché un’azienda dovrebbe affidarsi a 1816” era l’obiettivo da raggiungere.

È proprio in questo scenario che abbiamo pensato di sviluppare una strategia di brand tune-up per osm1816, mantenendo invariati i valori fondanti ed enfatizzando il contributo progettuale e di innovazione che ne ha contraddistinto il successo internazionale di questi ultimi anni.

Quali ragionamenti ci hanno portati al nuovo nome?

Abbiamo scelto il termine Think – pensiero – perché si innesta in un mercato consulenziale in cui troppo spesso si punta alla semplificazione estrema, con metodi “copia e incolla” che promettono di diventare milionari o di scalare il proprio business in modo quasi automatico. Think 1816 si discosta da questa tipologia di approccio: il suo metodo punta a portare innovazione, nuovi pensieri, idee e competenze che possano guidare l’azienda a comprendere ed adattarsi al mercato del futuro del settore di riferimento.

Anche la scelta della lingua non è casuale. La parola è volutamente in inglese per indicare la vocazione internazionale di 1816 che da oltre 5 anni ha aperto due sedi all’estero – in Cina ed in Svizzera – e che collabora con aziende clienti che operano in più di 80 paesi nel mondo. Anche questa idea, la visione internazionale, è uno dei vantaggi per chi sceglie Think1816

Quale strategia abbiamo deciso di utilizzare per comunicare il nuovo nome ai nostri clienti e ai social?

Sicuramente con una comunicazione diretta ai clienti che in tutti questi anni, oltre 10, hanno dato fiducia al brand 1816. Sono proprio loro, i clienti, a determinare il successo di un’azienda e quindi esiste una comunicazione diretta e personale che non diffonderemo sicuramente a tutti.
Ma non ci limiteremo solo a questo, è giusto esaltare un valore differenziante – quel “think” che anticipa 1816 – che deve raggiungere quante più aziende possibile. Offrire un’alternativa e un pensiero (appunto) più consapevole nel decidere come far crescere la propria azienda nel mercato del futuro e quali competenze sviluppare o integrare nel proprio team sono decisioni importanti, non sempre facili, che fanno la differenza tra aziende di successo che si adattano e altre che si fermano alla “resilienza”.

Se anche tu senti il bisogno di rendere più attuale il tuo brand, contattaci. Il nostro team sarà lieto di aiutarti ad individuare la giusta strategia di brand tune-up per la tua azienda.

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Influencer virtuali: di cosa si tratta
16 Marzo 2023|Marketing BasicMarketing TrendMarketing Video

Influencer virtuali: di cosa si tratta

Influencer virtuali: di cosa si tratta

Bentornati sul blog di pLAYmARKETING.
Oggi ci dedichiamo ad un argomento tanto irreale quanto reale: ci occuperemo di influencer virtuali. Avatar 3D in grado di instaurare legami profondi con la società e con la gen z tanto da essere considerati la nuova frontiera del digital marketing e dell’influencer marketing.

A supporto un articolo pubblicato su fashion.thewom.it

Influencer virtuali: di cosa si tratta

Influencer marketing? Sì, ma le nuove celebs del web sono virtuali.
Metaverso e intelligenza artificiale stanno cambiando le nostre abitudini e il nostro modo di vivere le relazioni. In questo contesto prendono posto nuovi punti di riferimento, sempre meno fisici e sempre più in sintonia con la società, in particolare con la generazione z. Si è passati dai testimonial agli influencer e oggi possiamo iniziare a parlare di influencer virtuali. Si tratta di persone che esistono, ma non esistono. Un ossimoro più che mai reale. Questi interessanti e curiosi avatar in 3D vivono nel metaverso e per adesso privilegiano il settore fashion. Sono prevalentemente donne ma, come direbbe un giovane z, si tratta di personalità genderless e proprio per questa fluidità di genere sono molto apprezzate dalla gen z.
Glam e coinvolgimenti, riescono a creare legami più reali e profondi di quanto non facciano le influencer vere, in carne ed ossa. Mostrano la loro realtà, case, abiti e amici portando le persone a identificarsi con loro. Non solo moda e lifestyle, sono anche in grado di comunicare valori importanti come l’uguaglianza di genere o il rispetto per l’ambiente e la sostenibilità.

Influencer virtuali: i vantaggi per le aziende

Queste figure sono ormai diventare la nuova frontiera del digital marketing e le aziende hanno già iniziato a guardarle e studiarle con molto interesse. Pensandoci bene un influencer virtuale può essere molto più vantaggiosa e conveniente di un influencer reale.
Innanzi tutto, non sono vittime del passare del tempo e sono sempre disponibili, 24h su 24. Non prevedono costi extra come make-up artist e hair stylist. Anche la spesa sugli outfit è ridotta poiché non necessitano di capi veri e propri. Non viaggiano fisicamente, quindi le aziende non devono pagare viaggi, trasferte e alberghi per loro. Non sono esposte al rischio di gaffe e scandali. Insomma, le influencer virtuali sono completamente gestibili. Un vantaggio non da poco per qualsiasi azienda.

Influencer virtuali: chi sono

Dopo aver visto cos’è un influencer virtuale e quali vantaggi può avere per un brand, facciamo una piccola rassegna delle cgi influencer (computer generated imagery) più famose del metaverso.

La più amata e pagata è sicuramente Lil Miquela. Arrivata su Instagram nel 2016, oggi conta quasi 3 milioni di follower. Ha 19 anni e adora lo stile street, sostiene la comunità LGBTQ e il movimento Black Lives Matters. Collabora con importanti brand come Prada, Calvin Klein e Chanel e per un post viene pagata fino a 8mila dollari.
Un’altra influencer molto famosa è Imma Gram con 400mila followers. Giapponese con il cascchetto rosa, adora farsi fotografare nelle strade di Tokyo. Ha già collaborato con brand come Dior, Valentino e Adidas. Infine, non per importanza citiamo anche le gemelle Eli e Sofi, le prime influencer virtuali italiane create da Elisa Nieli durante la pandemia. Sono due gemelle di 25 anni piene di passioni: viaggi, natura, bellezza, food, scienza e arte. Nel dicembre 2022 hanno conquistato l’Italy Ambassador Awards nella categoria Fashion, rubando il premio agli influencer umani. Anche loro hanno collaborato con brand come Diesel, Prada e Gucci e sono sostenitrici di importanti cause come la body positivity, la moda sostenibile e il rispetto delle diversità.
Queste sono solo alcune delle influencer virtuali più famose, tra gli altri nomi ricordiamo anche Zaira, Rozy, Noonoouri e Shudu Gram.

Avevi già sentito parlare di influencer virtuali? Conosci qualche altro nome da segnalarci?
Contattaci, saremo lieti di confrontarci insieme su questo argomento così interessante e attuale.

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YouTube Short
9 Marzo 2023|Marketing BasicMarketing TrendMarketing Video

YouTube Short

YouTube Short

Eccoci ad un nuovo appuntamento del blog di pLAYmARKETING.
Oggi continuiamo a parlare di video ed in particolare vedremo il nuovo strumento di promozione video di YouTube: YouTube Shorts.
A supporto un articolo interessante pubblicato su nuvoluzione.com

Youtube shorts, il nuovo strumento di promozione video.

Il 2021 è stato l’anno dei video: l’88% dei contenuti che hanno ottenuto migliori performance in termini di interazione sono stati proprio i video. E non c’è dubbio che brand e aziende dovranno adeguarsi al format per raggiungere i propri obiettivi.
Tra tutti i video emergono quelli brevi: richiamano velocemente l’attenzione e non richiedono un impegno eccessivo per essere visualizzati fino alla fine. Questa tendenza inarrestabile nasce sulle piattaforme social, ma anche YouTube non ha potuto farne a meno proponendo un nuovo format: gli shorts video.

Cosa sono gli shorts video?
Sono video brevi in formato verticale con una durata che va dai 15 ai 60 secondi.
Questi video possono essere visti sia da mobile sia da computer, ma possono essere caricati esclusivamente dall’app YouTube del proprio smartphone.

I vantaggi per le aziende

Se sui social siamo ormai completamenti invasi da video short, su YouTube c’è ancora spazio dando maggior possibilità di visualizzazione ad un brand. Insomma, maggior visibilità con uno sforzo più contenuto.
Non solo, maggior visibilità significa anche maggior coinvolgimento degli utenti e potrebbe tradursi in un acquisto più rapido e veloce. Come novità, questi video sono posizionati in primo piano nella home page e ovviamente questa posizione cattura prima l’attenzione e la curiosità degli utenti.
Un altro vantaggio riguarda la fidelizzazione dei clienti del futuro: i giovani. Con video corti, divertenti e in linea con i gusti dei più giovani è possibile creare campagne di marketing rivolte proprio a loro, i potenziali clienti e acquirenti del prossimo futuro, con l’obiettivo di aumentare la propria brand awareness.

Come creare gli shorts

È possibile creare ed editare i video shorts direttamente dall’app YouTube. Puoi caricare i tuo spezzoni oppure girarli direttamente dal tuo smartphone, puoi decidere la sequenza, gli effetti da usare e quale musica di sottofondo utilizzare. Puoi anche inserire testi e CTA direttamente sul video dall’app stessa. Infine, non ti resta che pubblicare il tuo YouTube Short.
Infine, ricordati che per avere successo è importante mantenere una pubblicazione costante nel tempo con contenuti di alta qualità e di valore per il tuo target.

Se stai pensando di includere YouTube Shorts nella tua strategia di video content marketing, contattaci. Il nostro team sarà lieto di darti tutti i consigli di cui hai bisogno.

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YouTube e l’economia italiana
2 Marzo 2023|Marketing BasicMarketing TrendMarketing Video

YouTube e l’economia italiana

YouTube e l’economia italiana

Bentornati sul blog di pLAYmARKETING!
Oggi parliamo di una delle piattaforme più apprezzate e usate di tutto il mondo: YouTube.
Qual è l’impatto che questa piattaforma ha sullo sviluppo socioeconomico del nostro Paese?
Per la risposta ci siamo ispirati all’intervista condotta da Massimiliano Carrà per Forbes Leader a Francesca Mortari, Director YouTube Southern Europe.

YouTube e l’economia italiana

YouTube, la piattaforma video per eccellenza, dà a chiunque la possibilità di esprimersi utilizzando la propria creatività e diventare i protagonisti del contesto sociale che stiamo vivendo. Come dice Francesca Mortari, YouTube è più di un semplice contenitore di video: “ è un luogo aperto e inclusivo che favorisce il dialogo”.
YouTube è una piattaforma dal potenziale enorme, con il tempo ha dato vita a nuove forme di storytelling dando priorità all’aspetto creativo della comunicazione. Qui si possono trovare tutorial e video lezioni per imparare e coltivare le proprie passioni, ma è anche possibile creare e sviluppare business. In questa direzione, possiamo confermare che la piattaforma ha davvero un grande impatto in Italia. Uno studio di Oxford Economics mette in risalto come YouTube abbia dato un forte contributo al PIL italiano nel 2020, per un valore di 190 milioni di euro ed un totale di 15 mila posti di lavoro in Italia.

Nuove modalità di monetizzazione per i creators

Sempre Francesca, nell’intervista di Massimiliano Carrà, annuncia che cambieranno le modalità di monetizzazione della piattaforma, dando spazio anche ai contenuti brevi: gli Shorts. In questo modo si va incontro alle nuove esigenze dei creators. Se questi sono tutti i vantaggi e le prospettive che riguardano utenti e creators, in quale direzione dovranno andare i brand che vogliono investire su YouTube?

YouTube per aziende e brand

YouTube fa parte della nostra vita, dai piccoli schermi degli smartphone al grande schermo della TV. Le aziende dovranno quindi puntare su contenuti in grado di coinvolgere l’utente del telefono, ma anche l’utente della televisione – che potrebbe essere la stessa persona in momenti differenti della giornata.
Le aziende dovranno quindi lavorare sul multi-format, proponendo contenuti differenti a seconda della piattaforma di destinazione, del target e del momento di fruizione del video.

Se stai pensando ad una strategia video, non esitare a contattarci. Il team pLAYmARKETING è pronto a realizzare per la tua attività la miglior strategia di video content marketing.

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Gestire i social media con Sprout Social
23 Febbraio 2023|Marketing BasicMarketing Trend

Gestire i social media con Sprout Social

Gestire i social media con Sprout Social

Ben ritrovati sul blog di pLAYmARKETING!
Con l’articolo di oggi chiudiamo gli appuntamenti dedicati ai software che consentono di migliorare e automatizzare il lavoro dell’uomo in ufficio. Abbiamo parlato di intelligenza artificiale per il supporto dell’elaborazioni di testi e video, abbiamo visto i tool per la ricerca di keyword per il content marketing e infine abbiamo parlato degli strumenti di project management. Oggi ci dedichiamo a Sprout Social, la piattaforma per la gestione dei social media e dei dati.

Che cos’è Sprout Social?

Sprout Social è uno strumento che consente di gestire da un’unica piattaforma più profili e pagine social. Con Sprout Social è possibile anche gestire le conversazioni e ottenere informazioni utili per migliorare le proprie strategie di comunicazione e far crescere il proprio business. I servizi principali di questo tool riguardano:

– social marketing,
– assistenza clienti,
– analisi dei dati,
– ascolto sui social,
– advocacy dei dipendenti.

Quali sono le principali funzioni di Sprout Social?

Con Sprout Social oltre a pubblicare e programmare i post puoi usufruire di tanti strumenti per l’analisi, il coinvolgimento, il monitoraggio e l’ascolto dei profili Facebook, Twitter, Instagram, LinkedIn e Tik Tok. Inoltre, è possibile creare e inviare report dettagliati selezionando le metriche più importanti come la crescita del pubblico, la copertura, l’engagement e le visualizzazioni del profilo.

Quali sono i vantaggi di Sprout Social?

1. Gestione di più canali social da un’unica piattaforma
2. Analisi approfondita per conoscere il sentiment dei brand online
3. Permette di collaborare facilmente con colleghi o clienti

Sprout Social può essere integrato con tantissime piattaforme come Google My Business, Tripadvisor, YouTube, Google Analytics, Hubspot, Dropbox, Google Drive e moltissime altre. Questo per consentire un migliore flusso di lavoro.
Il tool è a pagamento e a seconda delle vostre esigenze potete scegliere il piano che preferite, inoltre è possibile richiedere una demo gratuita di 30 giorni prima di effettuare l’acquisto.

Se state cercando un modo per migliorare la vostra gestione e presenza sui social, Sprout Social fa proprio al caso vostro. Per maggiori informazioni sulla piattaforma contattaci. Il team di Playmarketing è lieto di poterti accompagnare lungo il tuo percorso di innovazione.

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