CARICAMENTO

Seguimi

Come sfruttare al meglio la tua strategia video
28 Novembre 2023|Marketing BasicMarketing TrendWeb Marketing

Come sfruttare al meglio la tua strategia video

Come sfruttare al meglio la tua strategia video

Eccoci sul blog di pLAYmARKETING con un nuovo appuntamento, in cui consiglieremo come migliorare la propria strategia video sfruttando non solo la TV tradizionale, ma anche piattaforme digitali come Youtube. Spunto del contenuto di oggi è un articolo di Think with Google.

Perché è importante studiare una strategia video fuori dalla TV?

I servizi di streaming erano già in ascesa, ma la recente pandemia ha accelerato questa evoluzione. Ormai è chiaro: gli utenti trascorrono sempre più tempo a guardare video digitali, mentre la televisione sta diventando un medium di secondo piano.

Anche le abitudini degli italiani sono cambiate radicalmente: addirittura, in Italia il consumo di video tramite streaming corrisponde al 50%, un dato impossibile da ignorare. Per questo motivo Youtube e le altre piattaforme non possono più avere un ruolo solamente marginale: è necessario studiare strategie video complementari tra digital e televisione.

La strategia video performa meglio se è integrata

È impensabile studiare una campagna di marketing video sfruttando solamente la televisione: questo mezzo perde sempre più influenza, non solamente tra i più giovani ma anche tra le generazioni più mature. Per raggiungere una copertura soddisfacente, è necessario pensare ad una strategia che integri televisione e video digitale.

Quando si vuole raggiungere il maggior numero possibile di persone, è impossibile ignorare Youtube: questa piattaforma raggiunge 36 milioni di utenti in Italia ogni mese. Consapevoli del fatto che il proprio pubblico è sempre più connesso, i brand non investono solamente nella TV ma creano video pensati appositamente per Youtube, sfruttando strumenti come bumper e TrueView for reach.

Copertura più alta, costi più bassi

Un altro aspetto molto positivo di una strategia basata sui video digitali è il costo ridotto dell’investimento rispetto a quello per una pubblicità in TV. Costo ridotto che corrisponde ad un pubblico più in linea con il proprio prodotto/servizio, senza sprechi di denaro!

Attraverso il machine learning, Youtube permette di ottenere una reach più ampia al minor costo possibile: impensabile, per la televisione. Gli inserzionisti hanno il potere di posizionare i propri annunci sui canali più visti di Youtube Italia, con la sicurezza di raggiungere utenti interessati.

Un pubblico sempre più ampio, a cominciare dall’età

Per anni si è detto che Youtube e simili sono fruiti quasi solo da giovani e giovanissimi, mentre invece la televisione è ancora molto importante per i più “maturi”. Questo discorso però ha sempre meno senso: le campagne digital lanciate negli ultimi anni dalle aziende dimostrano che i comportamenti delle persone fuori dalla televisione stanno cambiando e gli utenti si spostano sempre di più verso il digitale. Insomma, anche il pubblico più maturo non è più così affezionato esclusivamente alla televisione.

Per concludere, è fondamentale che una strategia video sfrutti al meglio sia la TV che il digitale e Youtube, in modo da raggiungere un pubblico appassionato.

Sei consapevole dei vantaggi di una strategia video integrata? Contattaci per affidarti al nostro team di professionisti!

Nessun commento
L’80% delle aziende italiane ha bisogno delle agenzie di marketing
14 Novembre 2023|Marketing BasicMarketing TrendWeb Marketing

L’80% delle aziende italiane ha bisogno delle agenzie di marketing

L’80% delle aziende italiane ha bisogno delle agenzie di marketing

Eccoci ad un nuovo appuntamento con il blog di pLAYmARKETING!
Oggi partiamo da un articolo di Think with Google per riflettere insieme sul ruolo strategico delle agenzie di marketing a supporto dei brand italiani, usando come alleata l’Intelligenza Artificiale.

Agenzia/brand: una collaborazione sempre più stretta

Sta diventando davvero complesso comprendere come cambiano i comportamenti dei consumatori, complice anche il contesto di incertezza economica in cui siamo inseriti. Per questo motivo le aziende italiane si stanno affidando sempre più alle agenzie di marketing, diventate veri e propri partner strategici.

I brand hanno e avranno sempre più bisogno di chiedere il supporto delle proprie agenzie per adattarsi ai cambiamenti del mercato e dei clienti. Lo dimostra la valutazione commissionata da Google a Forrester Consulting, che sottolinea un dato importantissimo: l’80% delle aziende italiane vuole aumentare la spesa da dedicare ai servizi di marketing.

Ancora più interessante è il dato sulle strategie video: più del 70% dei brand italiani dichiarano di volere supporto per la creazione e gestione di campagne video performanti.
Ma in che modo le agenzie di marketing saranno di aiuto? E come verrà utilizzata l’Intelligenza artificiale?

Perché affidarsi alle agenzie di marketing?

Le agenzie aiutano le aziende a realizzare i propri obiettivi di business

Nel mercato contemporaneo per un brand è difficile anche solo capire dove spendere il proprio budget. Per questo le aziende chiederanno alle proprie agenzie di studiare strategie pensate su misura per loro, con il supporto di AI come Smart Bidding per intercettare i consumatori e ottimizzare le conversioni.

Anche con l’Intelligenza Artificiale il punto di partenza dell’agenzia rimane comunque questo: comprendere al 100% gli obiettivi di business dei propri clienti, in modo da capire quali sono le migliori canali in cui investire.

Le agenzie di marketing creano per i brand strategie video efficaci

Non è un segreto: i video hanno un ruolo fondamentale in ogni strategia di comunicazione integrata, che si parli di mobile o di Connected TV. Alla base della strategia deve esserci il comportamento del consumatore e le modalità in cui utilizza i diversi device e piattaforme. Strumenti utili basati su AI sono ad esempio le campagne video per azione e le campagne di copertura video di Youtube, che permettono di ottimizzare formati e posizionamenti per trovare il proprio pubblico.

Le agenzie supportano le aziende nell’analisi dei dati in modo corretto e trasparente

I consumatori stanno diventando sempre più attendi in merito alla questione “privacy” e, per questo, le aziende avranno bisogno dell’aiuto delle agenzie di marketing per usare e analizzare i dati di prima parte, ossia quei dati che sono di proprietà del brand.
A strumenti come Google Analytics 4, piattaforme di CRM e fonti pubblicitarie si aggiungerà l’Intelligenza Artificiale di Google Cloud, utile per comprendere il valore che un cliente genererà per l’azienda. Inoltre, diventerà sempre più importante tracciare le interazioni e i movimenti degli utenti prima di arrivare alla conversione.

Anche il tuo brand ha bisogno di un’agenzia di marketing e di un partner strategico che lo aiuti a crescere e intercettare i giusti consumatori? Contattaci per iniziare a costruire insieme la strategia migliore per la tua azienda!

Nessun commento
Marketing sostenibile
17 Ottobre 2023|Marketing BasicMarketing TrendWeb Marketing

Marketing sostenibile

Marketing sostenibile

Benvenuto ad un nuovo contenuto del blog di pLAYmARKETING!
Oggi parliamo di un argomento attuale e che spiega come i brand possono contrastare il cambiamento climatico. Approfondito da un articolo di Think with Google.

Rebrand del clima per un marketing sostenibile

Oggigiorno, le aziende puntano ad un rebranding del tema del cambiamento climatico. L’obiettivo è rendere appetibile, attraverso iniziative facili e ambiziose, compiere azioni concrete volte a contrastare il cambiamento climatico. Iniziando a presentare questa urgenza non come un problema, ma come un’opportunità. Le iniziative devono essere audaci e divertenti, sviluppate in modo semplice ed accessibile, in modo da responsabilizzare le persone e creare brand incentrati sulla sostenibilità.

L’ingegnoso metodo della persuasione o premio, audace alleato del mercato sostenibile

Attraverso oculate scelte di marketing, è possibile rispondere alle esigenze delle aziende e creare una maggior domanda da parte del consumatore. Possiamo dire che, in un certo senso, grazie al marketing, si è in grado di dare forma alle preferenze delle persone.
Per esempio, se la vostra azienda si occupasse di cibi e bevande e promuovesse delle alternative a base vegetale come opzioni principali tra i suoi prodotti, promuoverebbe e spingerebbe le persone a fare la cosa giusta senza limitare loro le opzioni.
Allo stesso modo, è possibile proporre delle alternative attraverso dei premi. Oltre al prodotto o servizio, si può aggiungere qualcosa di non correlato che renda la scelta più stuzzicante. L’obiettivo finale, è far sì che la scelta migliore, rispetto a quella più facile o classica, sia anche la più accattivante.

Il marketing sostenibile segue i trend che cambiano

Per mantenere una buona strategia di marketing è necessario, se non indispensabile, rimanere al passo con le tendenze di linguaggio. Questo è fondamentale quando si desidera correlare certe parole al proprio brand. Per fare ciò è necessario combinare strumenti che analizzano le tendenze di ricerca, monitorare in tempo reale le conversazioni sui social, tenersi aggiornati attraverso fonti attendibili quali giornali e riviste etc…

I dati sostengono il marketing sostenibile

Per evitare fenomeno di greenwashing e notevoli rischi a livello legale, è possibile appoggiarsi ai dati. Numeri e cifre, definiscono in modo inoppugnabile le caratteristiche, la storia e i prodotti legati a un brand. Con una conoscenza approfondita sul tema della sostenibilità e dati alla mano è possibile, non solo, pilotare le vostre aziende a prendere decisioni più ambiziose per ridurre le emissioni, ma anche sostenere le vostre idee comunicandole nel modo migliore.

È arrivato il momento anche per la tua azienda. Mettiti in contatto con noi per cominciare a pensare insieme ad una nuova strategia volta a promuovere la sostenibilità della tua azienda!

Nessun commento
Che cos’è il greenwashing?
3 Ottobre 2023|Marketing BasicMarketing TrendWeb Marketing

Che cos’è il greenwashing?

Che cos’è il greenwashing?

Benvenuto ad un nuovo contenuto del blog di pLAYmARKETING!
Oggi parliamo di un argomento molto delicato, approfondito da un articolo di ESG360.

La falsità del greenwashing

Questa pratica, ormai ben nota non solo dagli utenti finali, ma anche dalle associazioni a loro tutela e agli organi preposti al controllo della leale concorrenza, mette in luce gli effetti positivi di alcune scelte definite ecosostenibili e allo stesso tempo evitando di menzionare l’impatto ambientale negativo di altre. Riconoscere la comunicazione greenwashing può essere molto semplice, ad esempio: non vengono fornite informazioni o dati a supporto di quanto dichiarato, le certificazioni non vengono da organi autorevoli, le informazioni sono tanto generiche da creare confusione nel cliente, oppure possono essere presenti etichette false o contraffatte, etc…

Perché le aziende ricorrono al greenwashing?

Il sempre più frequente ricorrere delle aziende alla tecnica di greenwashing, si basa sulla necessità di capitalizzare la crescente domanda di prodotti e comportamenti a basso impatto ambientale, accendendo i riflettori su azioni che in realtà non sono autentiche, ma promosse al solo scopo di mostrarsi più “sostenibili”.

Alcuni esempi da non imitare

Ad oggi sono moltissime le aziende accusate di greenwashing e tra queste non mancano le grandi multinazionali. Coca-Cola, ad esempio, è da anni centro di controversie legate ai temi della sostenibilità per aver pubblicizzato che bottiglie e tappi siano riciclabili al 100%. Allo stesso modo, H&M, è stata citata per pubblicità ingannevole legata alla sua collezione “Conscious”, perché non fornisce informazioni precise riguardo la reale sostenibilità dei propri prodotti. Sempre sullo stesso tema, Ikea, nel 2020, è stata accusata di essersi rifornita di legname abbattuto in modo illegale proveniente da Russia e Ucraina.

I rischi del greenwashing

I rischi per questa pratica sono considerevoli sia dal punto di vista del consumatore che dell’azienda. Fra i principali possiamo annoverare: la perdita di fiducia dei consumatori da parte delle società. Oppure, la mancanza di una vera e propria azione concreta a raggiungere veri obiettivi di sostenibilità per quelle aziende che vedono premiati i propri claim di greenwashing. O ancora, costituire un grave costo agli investitori ESG, che credono di finanziare progetti e imprese sostenibili, quando invece non apportano alcun beneficio per l’ambiente e le persone.

Non cascare anche tu nella trappola del greenwashing. Contattaci per avere una consulenza sulle migliori tecniche pubblicitarie per la tua comunicazione di sostenibilità.

Nessun commento
Quanto viene usato il Metaverso in Italia?
19 Settembre 2023|Marketing BasicMarketing TrendWeb Marketing

Quanto viene usato il Metaverso in Italia?

Quanto viene usato il Metaverso in Italia?

Benvenuti nel blog di pLAYmARKETING con un nuovo articolo dedicato ad uno dei temi più chiacchierati in ambito digital: il Metaverso. Ma quanto viene effettivamente usato dagli italiani? Brand News ci aiuta ad indagare questo aspetto.

La ricerca del Politecnico di Milano sul Metaverso

Durante il workshop “Il Metaverso Privato” del Metaverse Marketing Lab del Politecnico di Milano sono stati presentati i risultati di un’interessante indagine che ha come tema il livello di conoscenza e di utilizzo delle tecnologie di realtà immersiva, come la Realtà Aumentata, la Realtà Virtuale, la Realtà Estesa, Metaverso compreso.

Questo report svela che tipo di rapporto si sta creando tra gli italiani e queste nuove tecnologie, un primo passo per comprendere l’impatto che il Metaverso ha sulla società anche in queste prime fasi di sviluppo e diffusione. Protagonista dell’indagine è stato un campione di 1.000 casi, dopo una ricerca fatta su 25 milioni di individui tra i 16 e i 50 anni.

Uso e notorietà del Metaverso in Italia

Il principale dato emerso dall’indagine è questo: ben 2,5 milioni di italiani hanno già provato ad utilizzare il Metaverso.
Andando più nello specifico, quasi il 90% degli italiani tra i 16 e i 50 anni sa cos’è il Metaverso e ne ha una maggior conoscenza rispetto all’intelligenza artificiale (poco più del 60%) e al concetto di blockchain (circa il 50%).

Tra le persone che conoscono il Metaverso, il 9,7% ha dichiarato di avere già utilizzato tecnologie di web 3D, soprattutto in ambito videogiochi, applicazioni per smartphone, piattaforme di mondi virtuali e anche attraverso un visore di realtà virtuale. Un dato interessante, dato che il campione ha preso in considerazione non solo i giovanissimi ma anche individui fino a 50 anni.

La diffusione del Metaverso tra presente e futuro

È necessario sottolineare che, nonostante tante persone abbiano provato per curiosità ad utilizzare queste nuove tecnologie sperimentali, la diffusione e l’uso quotidiano sono ancora piuttosto bassi. Infatti per ora il Metaverso è una costante nella vita di tutti i giorni solamente per appassionati di videogiochi 3D e per i professionisti del settore.

Da un lato è comprensibile: lo sviluppo di queste tecnologie sono ancora in una fase seminale. È comunque positiva la curiosità riscontrata tra gli italiani, senza forti pregiudizi tra giovani e adulti.
Il passo successivo è stare a guardare e capire quale sarà la tendenza futura: un aumento degli utenti che useranno il Metaverso o un utilizzo più massiccio da parte di chi lo sta già usando?

È arrivato il momento anche per le aziende di conoscere maggiormente le potenzialità del Metaverso e comprendere in che modo usare queste tecnologie immersive. Contattaci per cominciare a pensare insieme ad una strategia all’avanguardia!

Nessun commento
5 / 561
1 2 3 4 113